Oggi ritorna con forza il tema del pericolo corruzione in Italia a seguito del monito del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, sulle possibili conseguenze del decreto “sblocca cantieri” di Lega e Cinque Stelle.
Se si dimostreranno vere le preoccupazioni sull’aumento della corruzione a causa dell’attuazione di procedure semplificate ciò porterebbe ad un incremento della spesa pubblica ed una diminuzione della trasparenza.
L’Italia con questo decreto percorre una strada differente da quella proposta dall’Unione Europea che promuove la sperimentazione del Patto d’Integrità, un documento che viene siglato dall’ente appaltante, da tutte le società partecipanti alla gara e da un ente monitorante. Ciò prevede un controllo incrociato e sanzioni nel caso in cui si cerchi di eluderlo.
Ad oggi vi sono 11 sperimentazioni in tutta Europa e ben 4 hanno luogo in Italia.
Uno degli appalti monitorati si trova a Cagliari. Nel dettaglio l’opera riguarda la realizzazione di un tratto di metropolitana leggera che colleghi la Stazione Centrale dei treni a piazza Repubblica.
Gli enti coinvonlti sono:
- l’ente appaltante – ARST;
- l’ente gestore fondi – Regione Sardegna;
- l’ente di monitoraggio – Transparency International Italia.
Il monitoraggio si suddivide in 3 fasi:
- Raccolta e analisi di informazioni e dati sul progetto;
- Monitoraggio sul campo con sopralluoghi, interviste e mappature;
- Rielaborazione dati e informazioni per condivisione risultati monitoraggio.
Avere un ente terzo, garante di una correttezza procedurale che viene monitorata, verificata, criticata quando occorre e corretta se serve da sicurezza all’opinione pubblica. Pensiamo che ciò consenta di dare un’immagine di trasparenza.
Ernesto Porcu – Direttore Servizio Tecnico Arst
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